Come tutte le emozioni, anche l’ansia non è disfunzionale in sé ma, al contrario, è indispensabile per la sopravvivenza e segnala la percezione soggettiva di minaccia imminente per obiettivi importanti che vogliamo perseguire o per la nostra incolumità fisica. L’ansia diventa patologica quando l’intensità e la frequenza sono tali da produrre significative compromissioni nella vita del soggetto come: evitamenti, rituali di controllo, il farsi accompagnare da una o più persone specifiche etc.
La persona affetta da disturbo d’ansia generalizzato è preda di un’ansia persistente, spesso concernente piccole cose. Il carattere distintivo di questo disturbo è una preoccupazione cronica, incontrollabile, per qualsiasi genere di circostanza o attività; per esempio, queste persone possono essere costantemente terrorizzate dalla possibilità che a un loro figlio capiti un qualche incidente. Il disturbo è così pervasivo da essersi meritato l’appellativo di ansia diffusa.
Sono inoltre frequenti sintomi somatici come sudorazione, vampate di rossore, batticuore, nausea, diarrea, sensazione di freddo, mani appiccicose, bocca secca, nodo alla gola, respiro poco profondo, pollachiuria (aumento della frequenza delle urine). Durante un attacco d’ansia la frequenza del polso e la respirazione possono essere elevate. Tutte queste manifestazioni somatiche riflettono l’iperattività del sistema nervoso autonomo. A volte vengono lamentati disturbi alla muscolatura scheletrica: tensione e dolenzia muscolare, soprattutto nella zona della nuca e delle spalle; tic alle palpebre e in altre parti del corpo; tremori; facile affaticabilità e incapacità a rilassarsi.